Per l’immaginario mondiale, alimentato e rinforzato dai media, il napoletano è allegro, simpatico, creativo, ed è un  grande esperto nell’arte di arrangiarsi; ma è anche un po’ troppo spregiudicato, e spesso imbroglion(c)e(llo). Insomma, è più furbo che geniale.

Claudio, napoletano di nascita, dopo aver studiato a fondo la napoletanità in tutti i suoi aspetti (storico-economico, sociologico, psicologico), si è reso conto  che la napoletanità dell’archetipo è una cosa diversa. E migliore.

Il napoletano “si arrangia” quando non ha molte capacità: ma se è un napoletano geniale; un napoletano con la N maiuscola, è in grado di trovare delle soluzioni veramente straordinarie, che restano sempre ben dentro la legalità (la genialità non ha bisogno di “percorsi alternativi”).

Ciaravolo dunque ripulisce la napoletanità dalle storie e dalle scorie del luogo comune, facendo il “napoletano di professione”: facendo cioè il napoletano divertente, simpatico e brillante che tutti si aspettano, ma sostituendo le piccole furbizie “arrangiatorie” di un certo stereotipo con la genialità “pulita” del napoletano vero. 

Così facendo Claudio realizza concretamente il “neapolitan dream”,  il classico sogno napoletano: divertirsi molto, “faticare” poco, e guadagnare assai. Un sogno che, a ben vedere, è quello di tutti.